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mio, ma che riusci di pochissimo vantaggio alla produzione
della manifattura. Ci vollero ancora molti e molti anni,
prima che la Manifattura di Doccia, in grazia appunto del
reperimento di buone materie nostrali, potesse intrapren-
dere sopra una larga hase la fabbricazione delle sue por-
cellane.
Mancato ai viventi, nel 1757, il marchese Carlo Ginori,
il di lui fi gl io e successore Lorenzo ingrandi le officine,
costrui nuovi forni, introdusse la lavorazione delle stoviglie
comuni e fece dare alla Fabbrica quella forma esteriore di
pregevole architettura, che tuttora in parte conserva.
Questi miglioramenli furono in seguito continuati e ac-
cresciuti dal figlio del Senatore Lorenzo, il marchese Carlo
Leopoldo, — il quäle costrui una vasta Galleria perche vi fosse
ordinata e disposta la collezione dei modelli delle piü pre-
giate sculture antiche e moderne, apri una scuola gratuita
d’ istruzione elementare e una scuola di disegno per i figli
dei lavoranti; e depositö nella Cassa di Risparmio di Fi
renze una cospicua somma per conto degli operai della
Manifattura, da esso riuniti in Societä di mutuo soccorso.
Questa intelligente sollecitudine, addimostrata in vari modi,
per avvantaggiare lo stalo morale ed economico dell’operaio,
valse al marchese Carlo di essere denominato VOwen della
Toscana.
Dopo l’anno 18i8, la direzione della fabbrica passö nelle
mani dell’attual proprietario, il senatore Lorenzo, figlio al
marchese Carlo Leopoldo.