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quäl pregio fossero tenuti i persistenti e fortunati ientativi,
fatti dal suo Stabilimento, per rimettere in höre un ramo
cosi importante dell’arte e dell’industria paesana.
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Incoraggiata da si brillanü successi, la fabbrica di Doccia
non si contentö di riprodurre le majoliche di Gubbio e di
Urbino, in modo tanto fedele, da lasciare incerto lo spettatore
per riconoscere le copie dai modelli: ma, accanto a questa
Serie di bellissime imitazioni, volle creare una nuova maniera
di lavori originali, che si accostassero agli antichi per la
vaghezza dello stile e dei disegni — valendosi, nel dipin-
gerli e ncll’adornarli, di tutte quelle nuove tinte, fin allora
sconosciute, e delle quali avcva arriccbito negli Ultimi tempi
la sua tavolozza.
Un intento, pressoche uguale, si propose nella fabbrica-
zione delle porcellane a bassorilievo o in figure rilevate :
la quäle non solo fu adoperata a imitare antichi lavori di
cesello; ma dopo il 1862, cominciö a esser foggiata sopra
originali e stimati modelli; e serbando la purezza delle
sue forme eleganti, venne adaltata a dare un valore arti-
stico a lutti quegli oggetti di galanteria e di lusso, che
servono oggigiorno ai comodi e alle varie esigenze della
moderna agiatezza.
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Appena dieci anni fa, la Manifattura Ginori era conosciuta,
all’ estero, quasi unicamente comc opificio arlistico: dal lato