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adopra anclie la lignite nostrale, con la quäle si spera di
potere un giorno sopperire, uella cottura, al consumo del
carbone inglese, importato fra uoi a carissimo prezzo.
La temperatura delle fornaci, a Doccia, si eleva in gene
rale a 1000 gradi.
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Intorno ai sistemi di fabbricazione, non c’e molto da dire.
Vi hanno apposite officine per la preparazione delle paste
e delle vernici; e la lavorazione d’ogni maniera di vasel-
lame, si ottiene, in gran parte, a mano d’uomo e con 1 aiulo
di forme di gesso e di tornj verticali e orizzontali.
Sono impiegali, nella fabbrica, da circa 520 operaj, fra
uomini e donne. Le donne rappresentano un quarto della
cifra, e attendono a diversi rami di lavorazione, fra i quah
la pulitura dello smalto crudo, il ritocco degli oggetti verm-
ciati, la brunitura delle dorature, la pittura e 1’ applica-
zione dello stampe sulle porcellane.
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La lavorazione della fabbrica Ginori si puo dividere in
due parli principalissime: in majoliche e porcellane art.sti-
che; _ e in stoviglie di lusso — o comum — per i bi-
sogni usuali della vita.
Figurano, fra le prime, le miniature su lastre d. porcel-
lana° le sculture di biscotto, le majoliche iridate: le terre
invetriate e dipinte all’uso di Luca Della Robbia: le imi-
tazioni delle porcellane chinesi e giapponesi, i cofanetti, le