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potremo tenere la concorrenza agli esteri paesi: non perö se si
tratta dei cristalli di uso comune, dei quali si fa lo spaccio mag-
giore. Infatti l’Italia, per confessione degli stessi stranieri, in causa
delle sue svariate geologiche formazioni, porge gli elementi piü op-
portuni e migliori all’ industria dei vetro. Inoltre i progressi della
scienza non sono piü involti tra le ombre dei misteri; questi pro
gressi sono omai divenuti un patrimonio comune dei quäle pos-
sono andare al possesso, come lo sono in molta parte, gl’Italiani
ugualmente che qualunque altra nazione. Finalmente rispetto alla
mano d’opera niuno potrebbe dubitare che i vetrai italiani possono
tenere il confronto degli esteri. Queste asserzioni non sono che
fatti indiscutibili, dacche veggiamo varie officine italiane per il la-
voro di cristalli comuni prosperare e guadagnare molto. Venezia
poi, oltre che per le sue tradizioni storicbe e per i suoi abili ve
trai, per essere in mezzo al mare e alla terraferma si trova in una
delle buone e forse migliori condizioni per tentare con prospero
successo la manifattura di cui e discorso. Non si richiedono che
sole due cose, forza di mezzi pecuniari e forza di volontä.
XXV.
In quäle condizione si trova la fabbricazione dei vetri comuni nelle vene-
ziane lagune. — Sforzi riusciti vani per unire i vari fabbricatori. — Neces-
silä di progredire. — Costo dei cristallo fino al 1869.
Prima di passar oltre per far conoscere gli sforzi posti in
opera dai nostri vetrai affine di aprire una nuova via alla fab
bricazione dei vetri comuni, sarä necessario far un cenno dello
stato in cui si trova attualmente questa fabbricazione nelle vene-
ziane lagune.
Le fabbriche che lavorano di vetri comuni non sono che tre
sole. Il prodotto e assai limitato, si restringe ai vetri verdi, ai
vetri piü comuni per usi farmaceutici, ai tubi per pelrolio, alle