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Furono iniziate novelle prove e nuovi esperimenti, e tutto riusci
assai prosperamente. E un fatto indiscutibile che F officina del-
1’ Ongaro si occupa da quasi tre anni di questa manifattura, in
modo che i suoi prodotti di cristallo di uso comune ch’ essa fab-
brica e per la qualitä e per il prezzo vanno sopra tutti quelli
fabbricati nelle vetrarie d’ Italia, e non ternono la concorrenza
dell’ estero. E perciö che nelle esposizioni d’ Alessandria e di Par
ma i prodotti dell’ officina Ongaro vennero premiati, ne essa si
arrestava, ma progrediva, se nel 1871 all’ esposizione di Vicenza,
ebbe la medaglia d’ argento, premio che andava sopra gli altri
precedentemente ottenuti. Inoltre i molti stampi che di giorno in
giorno 1’ Ongaro attende dalla Francia per lavorare i suoi vetri
col sistema di pressione, il modo d’ impagliature coi sistemi del-
F estero, quanto occorre per la mezza molatura, e le commissioni,
fra le quali qualcuna di eolossale, che gli vengono date da vari
centri d’ Italia, commissioni ch’ egli compie con molto onore per
la valentia dei suoi artefici che hanno ripetute le forme stesse
dei piü bei vetri francesi in modo inappuntabile, non solo con-
fermano 1’ accennato vero, che 1’ officina dell’ Ongaro si trova in
via di crescente progresso e sviluppo, ma danno, ottenuti i mezzi
che sarö per accennare, per isciolta la questione vitalissima che
in Italia e piü particolarmente nelle veneziane lagune si puö ri-
mettere in vita la manifattura dei vetri di ordinario consumo
senza tema della concorrenza che in questo campo ci fanno gli
esteri paesi (1).
Quanto poi ai mezzi per assicurare a Venezia e a Murano la
manifattura dei vetri di uso comune, li ho accennati con due sole
(1) La macchina a pressione e i molti stampi giunsero a Murano, e tanto la
prima che i secondi furono posti in opera coi piü felici risultati, cosicche il nuovo
manufatto che se ne ottiene, e per la qualitä della pasta vitrea, e per 1’ esattezza
dell’ esecuzione, e per la moderazione dei prezzo acquista di giorno in giorno terreno.
Omai P Ongaro lavora sovra un piano positivo, dacchü egli ä sicuro della materia
prima, la grande incognita che rese sinora insoluto il problema. Non manca quindi
che una cosa sola; che il lavoro sia portato in una vasta scala.