— 110 —
XXIX.
Le bottiglie per vini e la vetreria Cessionari Marietti. — La Ditta Santi
e Dorigo. — Nuovi esperimenti tentati dalla Ditta Ongaro Giovanni. — Le
bottiglie muranesi analizzate dal prof. Gopp. — La Ditta Zecchin. — Impor-
tanza e ricerche di questo manufatto. — Programma per una nuova fabbri-
cazione. — Voti perche riesca 1’ impresa.
Ho detto di sopra che dopo gli Ultimi sforzi di cui si e par-
lato nella Parte antica per lavorare le bottiglie nere ad imita-
zione delle estere, la prima a lavorare questo manufatto con 1’ esito
piü felice fu la nuova vetreria Marietti; essa perö e da qualche
anno che non lo produce piü. Si dice che al prezzd che si ven-
dono all’ estero la suddetta vetraria non puö fabhricarle. Io non
entro a discutere questa delicata questione, deploro soltanto che
lo stabilimento Cessionari Marietti abbia cessato di darci questo
prodotto oggi tanto importante e ricercato, come farö rheglio vedere.
Nel 1864 la Ditta Santi e Dorigo con piccoli mezzi mettendo
in opera intelligenza e buon volere, fu la prima officina mura-
nese che abbia tentato di lavorare le bottiglie per vini ad uso
estero. Le bottiglie della Ditta suddetta dai giurati della prima
esposizione muranese, e per la forma e per il colore e per il
prezzo, furono dichiarate degne di una medaglia di argento. Se
la Ditta Santi e Dorigo non avesse avuto a lottare contro molte
altre peripezie nella sua fabbricazione, oppure avesse trovato ca-
pitali e mecenati, avrebbe progredito in questa via, nella quäle
era cosi bene iniziata.
via del vero progresso ed aggiungerä il lavoro d’ altri vitrei manufatti, in modo par-
ticolare quello delle bottiglie. E questo il voto nostro e di quanti amano il vero in-
cremento delle patrie industrie. Devo aggiungere che la seconda fabbrica di questo
genere nelle Provincie venete esistente in Verona veniva riaperta quando la presente
Monografia era stata compilala.