rame, ecc. stanno in corpi separati. Un solo locale, come quello
della fabbrica del cav. Pietro Bigaglia, condotto oggi dalla Societä
delle fabbriche unite, puö essere capace, come lo fu nel 1865-66,
di 3 corpi di fornaci, contenenti due corpi 5 vasi ognuno e il ter-
zo 3 vasi, piü un vaso per i piombi. Ognuno dei crogiuoli con-
tiene intorno a 400 chil. in media di pasta atta al lavoro. Le for
naci invece per canna di smalti sono costruite in altro modo ;
vale a dire, ogni crogiuolo sta in un corpo solo di fornace, per-
che i vasi devono essere divisi 1’ uno dall’ altro, e cio per regolare
il fuoco secondo la qualitä del vetro e dello smalto che si cuoce.
I crogiuoli si fanno in locali separati con argille diverse che
s’ impastano, e compiuti che sieno, si asciugano a poco a poco lin-
che sieno atti a passare nel forno di riscaldamento e quindi nella
fornace. Essi facilmente possono fendersi, ed allora si rimettono
nuovi abbattendo il parapetto della stessa fornace, per ricostruirlo
dopo rimesso il vaso.
Le calcinazioni dei silicati semplici si fanno nelle cosi dette
calchere. La calchera, dalla parola latina calcaria, quasi sempre
costrutta in locale separato da quello che contiene le fornaci, e
fatta come un gran forno e si arroventa col combustibile a simi-
miglianza delle fornaci stesse. — Yi sono operai appositi, calcaranti.
Le calcinazioni poi a basi multiple si eseguiscono all aperto ; le
altre anime per i cosi detti piombi si fanno in piccoli forni cavati
dal corpo della fornace ove si cuoce il vetro : di ciö diro meglio
quando pariert» delle fusioni.
Forni piii ampi sono apparecchiati di fianco ai corpi della for
nace ed isolati nello stesso locale per riscaldare i crogiuoli che
devono rimettersi nella fornace in luogo di quelli che si fendono.
Da alcuni anni, anziche disseccare le legna sopra la fornace,
come usavasi sempre nei passati tempi, si costruirono delle stufe
separate che in qualche fabbrica si congiungono alla fornace stessa
per approfittare del calore della medesima a risparmio del com
bustibile. Tale disseccamento torna indispensabile per la forbitezza
del vetro e toglie i pericoli degli incendi.