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letlamente : a tutto cid pensa il direttore tecnico, che deve ordi
näre, regolare e riparare a tutto.
II perossido di piombo (minio) occupa seriamente l’attenzione
del fabbricatore di vetri e di smalti per la quantitä imponente
che queste industrie ne addimandano, e per la difficoltä di poterlo
avere dal commercio del necessario grado di purezza.
Le ditte del cav. Pietro Bigaglia, Dalmistro ed Errera da
epoca remota attivarono nei propri stabilimenti vetrai la fabbri-
cazione del minio su vaste proporzioni, cosi da soddisfare ai bi-
sogni dei propri stabilimenti ed anche di altre officine.
Dal nuovo e perö ragionevole sistema di forni a doppia cor-
rente di gas ossigeno, ottengono molto piü sollecitamente la pri
ma ossidazione del piombo in fusione (il massicot), il quäle sot-
toposto alla polverizzazione ed alla successiva perossidazione nelle
camere apposite del forno stesso risulta di una bellezza vera
mente apprezzabile (1).
III.
Riduzione della pasta vitrea in cannelle. — Muta. — Scagneri. — Pasto-
neri — bassi inservienti — tiratura del vetro in canna. — Impiego di tempo per
il. lavoro di ogni crogiuolo.
1 lavori si eseguiscono per muta (muda). Ogni muta e compo-
sta di un maestro detto scagner dallo scagno (2), due sottomaestri
(1) Questi opifici non sono scevri di dannose conseguenze, e danno qualche vit-
lima non necessaria. Le aspirazioni dei pulviscoli, che imbrattano 1’ atmosfera degli
angusti locali di polverizzazione e stacciamento, riescono esiziali agli operatori, cosi
da ingenerar loro le coliche saturnine e gli effetti micidialissimi di quel veleno. A
riparare ad un tanto disordine occorrono congegni adatti e perfettarnente chiusi,
mossi da altra forza motrice fuori dell’ uomo. — Oggi perö siamo lieti di annunziare
che tanto dalla prima che dalla seconda delle anzidette Ditte, alla forza motrice del-
1’ uomo fu sostituita quella del vapore, e vennero posti in atto i congegni piü atti
tanto per la polverizzazione che per lo stacciamento, a preservare, per quanto torna
meglio possibile, la vita degli operai.
(2) Fino a 40 anni fa il lavoro delle canne si faceva dal maestro seduto sullo
scanno. Oggi si lavora in piedi.