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XIY.
Riforme — innovazioni. — Provvedimeriti.
Una delle piü grandi riforme, di cui abbisogna l’induslria delle
conterie per conseguire i migliori utili anco secondo il giudizio
di persone intelligenü e veramente amanti de] paese, sarebbe il piü
possibile concentramento del lavoro. Questo lo ripetiamo non so-
lamente rispetto alla frangitura dci minerali, per la quäle e da
molto tempo che si desidera una grande macchina in un vasto
locale, al cui impianto volessero concorrere tritt’ i singoli fabbri-
catori, ma vale per tutto il resto, cioe per tutte quelle divisioni e
suddivisioni e sminuzzamenti in cui e partita 1’ industria. Uno
stabilimento eretto in vaste proporzioni, atto a concentrare tritt’ i
rami della fabbricazione, fu altre volle vagheggiato e proposto.
Inoltre fra queste riforme prima d’ ogni altra vorremo vedere mes
se in atto quelle che meglio tenderebbero a tutelare la vita uma-
na, la pubblica igiene e la pubblica sicurezza.
Infatti le fabbriche ove stanno le fornaci per il lavoro della ma-
teria prima, canna fina ed ordinaria, meriterebbero di essere molto
meglio disciplinate, dappoiche la quantitä sterminata di veleni, di
nitri, di solfuri che usano tali ofticine spandono nel vicinato un
densissimo fumo impregnato di gas morbiferi e di velenose mole-
cole. Ben aveva ciö preveduto la sapientissima Repubblica, la
quäle con decreto del M. C. sino dal 1291 bandiva da Venezia le
ofticine vetrarie concentrandole nell’ ampia isola di Murano ; ep-
pure in quell’ epoca le ofticine vetrarie non erano molte ne molto
vaste e lavoravano quasi tutte di vetri comuni. Tanto piü oggi
adunque sarebbe necessaria una misura in questo vitale argomento,
se oltre le anzidette ragioni si voglia ritlettere ancora che le fabbri
che di canna per conterie con enormi quantitä di combustibile con-
giunte a vasti depositi di nitri ed altre sostanze infiammabili sono