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Volltext: Monografia della vetraria veneziana e muranese

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spetto monumentale e decorativo, non e da meravigliare, che non 
venisse coltivata anche nell’ etä successive alle accennate ed alle piü 
prossime a noi, principalmente ad arricchire quegli edifici per i 
quali 1’ uomo deve porre in atto ogni sforzo piü nobile e generoso 
perche riescano sontuosi e stupendi, come quelli che sono sacri 
alla religione e rammentano i fasti patri. Impertanto il cristiane- 
simo, che sviluppando i germi di una nuova civiltä, dava un im- 
pulso immenso alle arti belle, sviluppava ed ingrandiva anche 
1’ arte del mosaico. Perciö Roma e Bisanzio, sedi precipue della 
fede cristiana, videro rinnovati, ma in proporzioni piü grandiose e 
piü belle nel riguardo estetico, i lavori antichi, parte dell’arte 
di cui favello. Che se Roma e Bisanzio fino dai primi secoli del- 
era nostra ammiravano le pareti dei loro templi e palagi sfolgo- 
reggiare di pitture a musaico, non lo furono da meno altre citta 
italiane, e fra queste nei secoli successivi vuolsi collocare sic- 
come prima quella che. sorgeva, meraviglia delle onde adriache, 
la nostra Venezia. 
Venezia, 1’ antica regina dei mari, per le continue relazioni 
politiche e commerciali coli’ Oriente, da Bisanzio recava seco i 
primi maestri musaicisti, che fondarono in essa una scuola, la 
quäle collivö a preferenza di ogni altro lo stile propriamente detto 
bisantino, scuola che poi avanzö meravigliosamente mantenendo 
su quelle di tutte le altre nazioni il primato per secoli, cioe fino 
al secolo XVIII, e contribuendo eziandio a rendere illustri le altre 
d’ Italia, nel tempo stesso che invogliava de’ suoi artefici e delle 
sue opere i medesimi principi. Infatti la scuola dei musaici a Ve 
nezia nel 1250 era molto progredita se si recava tra noi il fio- 
renlino Andrea Tafti per imparare questo genere di pittura, con- 
ducendo seco a Firenze mastro Apollonio musaicista in s. Marco, 
che allettava con denari e promesse. Anzi Venezia, prima ancora 
di questo tempo, aveva dato a Roma alcuni dei suoi musaicisti. 
Inoltre il pontefice Sisto V, per istituire il grande stabilimento 
dei musaici del Vaticano, si e servito del celebre artista veneziano 
Marccllo Provinciali, e fu un altro veneziano Luigi Da Pace che
	        
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