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Composizione dello smalto d’ oro e d’ argcnto. — Difficoltä che presenta
al vetrajo. — Franchini e Giacomnzzi coi loro smalti non corrispondono al bi-
sogno. — 1 due uomini destinati a far risorgere in Venezia 1’arte musiva.
Lo smalto d’ oro si compone di tre parti differenti, del fondo,
della foglia d’ oro, della coperta cristallina. 11 fondo ordinariamente
e una piastra di velro comune trasparente, colorito piü o rneno ;
ho detto ordinariamente, dacche puö essere anclie un vetro opaco
o uno smalto di una o di altra tinta. La foglia d’ oro e una la-
minetta sottilissima, aerea, del prezioso metallo che deve aderire
al fondo, finalmente la coperta cristallina e una pellicola vitrea
che puö essere tinta in azzurro, verde, rubino, giallo e via via,
e che va sovrapposta all’ oro. Queste tre parti differenti del fondo,
della foglia d’ oro e della coperta cristallina, devono formare una
sola e medesima cosa, cioe a dire, tutto un corpo. Or bene le dif
ficoltä che in questo lavoro si presentano al vetraio stanno nel
saper raggiungere 1’ omogeneitd della pasta vitrea del fondo e lo
spessore uniforme della pellicola cristallina, in modo tale che que-
st’ ultima aderisca all’ oro ed al fondo in ogni suo punto. Se allo
smalto d’ oro mancano tali caratteristiche, diventa un materiale
da rigetLarsi, poiche sotto il taglio, e molte volte anclie dopo di
essere posto in opera, si screpola e se ne fugge lo strato vitreo,
ch’ e quanto dire, quella parte che protegge e fa imperitura la
sua durata. Quello che ho detto rispetto allo smalto d’ oro, vale
per lo smalto d’ argento, che riesce sempre di piü difficile esecu-
zione. I maggiori pregi poi di tale manifattura stanno in una
maggiore sottigliezza e lucentezza dello strato vitreo, e sotto l’aspet-
lo economico industriale, nelfe maggiori dimensioni delle piastre.
Premesso questo cenno, che ho creduto indispensabile, passo a
parlare degli sforzi di altri valenti nostri vetrai per dare all arte
musiva la materia prima, e suno Gio. Battista Franchini ed An-