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gelo e Giovanni Giacomuzzi padre e iiglio di Venezia. Gio. Bat-
tista Franchini, giä da me ricordato come uno dei piü celebri fab-
bricatori ed artisti di perle alla lucerna, facendo eco all’appello ehe
domandava i materiali per ristaurare le opere musive della basi-
lica di S. Marco, riusciva a lavorare assai bene a fuoco di lucerna
gli smalti d’ oro e di argento variandone anche le tinte della co-
perta cristallina. 11 Franchini, presentati i saggi di questi smalli
nel 1838 all’ Istituto veneto, e per questi e per altri lavori otteneva
la medaglia d’ argento. Piü fortunato successo ebbero i Giacomuzzi,
eglino pure valcnti fabbricatori ed artisti di perla alla lucerna. I
saggi dei loro smalti d’ oro e di argento colle relative sfumature,
dopo lunghi travagli e dispendiosi esperimenti presentati all’ Isti
tuto Veneto, furono dichiarati tali da meritare la medaglia d’oro.
E P Istituto, e 1’ Accademia di belle arti di Venezia commendavano
altamente i nobilissimi ed illuminati conali di Angelo e Giovanni
Giacomuzzi, i quali riuscirono a soddisfare pienamente il diffici-
lissimo compito di offrire all’ arte musiva materiali novelli piü va-
riati, piü splendidi e piü perfetti (1). Peru a fronte dell’ operositä
di questi bravi ed intelligenti fabbricatori ed artisti, i musaici di
S. Marco andavano sempre piü deperendo, ed una scuola di ijue-
sto genere di pittura, che rivaleggiasse e superasse anco per molti
riguardi V antica, a Venezia non entrava ne anco nel desiderio (2).
(1) Collezione deyli atti della solenne distribuzione ecc. op. eil.
(2) I musaici di S. Marco nel nostro secolo non furono giammai lasciati in ab-
bandono essendo stati in varie parti riparati ed in altre rifalli, non e a dire con quali
immensi dispendi e con quali successi. Anzi chi volesse, appoggiato ai moltissimi
docurnenli che esistono nell’ archivio di quella basilica, fare la sloria dei lavori ose-
guiti dal 1800 fino a questi Ultimi anni, farebbe opera troppo lunga ed acerba. — E
meglio stendervi un velo. — ln quanto alla materia prima si lamentö sempre fino
al Radi la mancanza dello srnalto d’ oro, e ciö spiega che quel materiale tentato e
lavorato dagli altri vetrai non era tale e per le sue qualitä e per il prezzo, da ri-
spondere al bisogno. Rispetto poi alle opere musive eseguite nella Marciana dallo
stabiliiuento Salviati, in riscontro di tutte le altre compiute nel nostro secolo, baste
iebbe il gigantesco inusaico (una visione dell’ Apocalisse) che inlernumenle sovrasta
alla porta maggiore, vero capolavoro di disegno e di esecuzione.
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