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Eppure 1’ opera grandiosa doveva essere posta in atto ; due uomi-
ni, ai quali la loro patria e tutta 1’ Italia devono professare ricono-
scenza, un fabbricatore vetrario di Murano ed un avvocato vicen-
tino, erano destinati a ridonare a Venezia 1’ antica fama cb ebbe
per Tarte del musaico nelle etä piü splendide. Infatti il primo di
questi uomini con la produzione delle matcrie prime le piu belle,
le piü perfette e date in vaste scale e in grandi proporzioni, il
secondo nel far valere quei prodotti e nel creare i maestri, dove-
vano fondare in Venezia una scuola di musaico che avrebbe pei
molte ragioni superato T antica.
V.
Lorenzo Radi e Francesco Torcellan. — Progressi del Radi nella conte-
zione degli smalti per musaico. — Il dott. Antonio Salviati s’ innaniora dei pro
dotti del Radi. — Concepisce T idea di ridonare a Venezia la scuola del mu-
saicista. — La pone in atto e vi pianta uno stabilimento, che ben presto si
rende celebre.
Lorenzo Radi appartenente all’ antica casta dei vetrai di Mu
rano, in unione a Francesco Torcellan, nell anno 1840 dimostrava
che nella sua patria, la sede vetusta delT industria vetraria, la
scintüla del genio e delT operositä non era ancor spenta, quando
dal veneto Istituto otteneva la medaglia d’oro per la riproduzione
degli smalti d’ oro e d’ argento per il musaico (1), riproduzione
che andava sopra tutte le altre piü recenti e superava perfino ciö
che di simile s’era fatto nelle etä passate. Ne il Radi si arrestava.
Egli per il corso di vent’ anni con assidue applicazioni, con instan-
cabile pazienza, con privazioni e sacrifizi di ogni maniera, dopo
di averci data, come abbiamo dimostrato, anclie la riproduzione
dei vetri, imitazione del quarzo agata calcedonia (1846), giungeva
non solo a rendere sempre piü perfetti gli smalti d oro e di ar-
(1) Collezionc degli atti, ecc., np. eit