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manifattura stessa, daeche quelli che toceo, sono fatti vivi e reali
ed essi hanno una logica che non si combatte. Ma non e sola-
mente quanto ho ricordato ch’ entri nei mezzi posti in opera dal
Salviati per assicurare la vita e far prosperare la sua bella e
splendida manifattura, ma eziandio 1’ allargamento delle appli-
cazioni.
Chi si accinge a creare un’ industria artistica nuova, o a ri-
metterne in vita un’antica, deve studiare di allargarne il campo
quant’ e piü possibile. Cosi iece il Salviati. Una delle belle e nuo-
ve applicazioni che il fabhricatore Lorenzo Radi, giovato dall ar-
dito suo mecenate, fece allo smalto d’ oro, lu quello di lavorare
forme ornamentali a disegno, come leoni, mascheroni, teste
di animali, foglie, hrocconi, pezzi per cornici ecc., e ciö tutto
col sistema stesso delle piastre piane che portano 1’ oro coperto
da una sottile ed invisibile pellicola di vetro, ond’ esso non viene
attaccato da alcuna atmosferica inlluenza, e perciö rimane splen-
didissimo. Ne favellando dello smalto d’ oro devo dimenticare
alcune altre importantissime applicazioni giä da vari anni ottenute,
e sono : lettere di qualunque disegno e grandezza, graffite sulla
stessa foglia d’ oro e protette dalla surricordata pellicola cristal-
lina, e la pittura a vari colori a fuoco operata sul rovescio della
medesima cristallina che va a coprire la piastra d’ oro, come pure
1’ applicazione dei disegni litografici alla cristallina medesima, la-
vori ed applicazioni, alle quali, oltre che il Radi, ebbe gran
parte il bravo nipote di lui Giovanni Alhertini che perciö fu pre-
mialo alla prima esposizione vetraria muranese nel 1864. Che se
per una parte le lettere, a cui ho accennato, sono opportunissimc
per comporre qualunque maniera d’ inscrizioni, specialmente se
si tratta di esporlc all’ aperto, chi sa dire quali bellissimi risul-
tati si potranno ricavare dalle altre ? Finalmente, parlando dello
smalto d’ oro, il Salviati ha pure il merito di aver fatto rivivere
la bella applicazione dapprima splendidamente tentata da Gio
vanni Giacomuzzi fu Angelo, quäle fu quella di disposare questo
vetro ai lavori a larsie dei vari altri smalti coloriti. Il tavolo che
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