ra cotta vetriata, ed anche di puro vetro; ne persino quei mira-
bili ritratti, e le rosette, e i millefiori riprodotti con si gran lode ai
nostri giorni dai Franchini. Sono cose che sanno tutti gli eruditi
ed i visitatori di musei: ne d’ altra parte hanno molta relazione
coli Arte Muranese. Poiehe e bene da considerare che tutto il con-
cetto, per cosi dire, che ci formiamo svolgendo la storia di essa,
e di una industria, imitata bensi dagli antichi, ma diretta sopra
una nuova via, quella del vero buon gusto, dell’ eleganza e della
leggerezza. La grande differeilza che e fra F arte presso gli anti
chi e la vetraria dei Muranesi, e che i primi lavoravano spesso
il vetro a tornio, come materia prima; e quando lo soffiarono non
gl’ impressero mai le foggie tanto svariate ed aeree, affatto parti-
colari dei vetri muranesi. Il Muranese abbandonö lo stampo e il
tornio sul quäle gli antichi sbalzavano reticelle e trafori. Compi
la sua opera col soffio e colla forbice od altri minuti ferrolini. La
via era quasi nuova ; egli vi ha riportato molti trionfi ed una fama
che, giä antica, ora che 1’ arte e risorta, torna nuova; ed egli ne
e anche adesso, come secoli fa, il sqlo vero signore.
I.
Quesito intorno a cui si aggira la storia dell'arte vetraria nelle Veneziane
lagune. — Gli smalti per musaico. — 1 musaici delle cattedrali di Grado, di
Torcello e di S. Marco. — E da credere i primi compositori di smalti per
musaico e gli stessi musaicisti venuti a Venezia da Costantinopoli. — Il primo
vetraio, fialaio, veneziano. — L'arte nel secolo XEH era florida. — Fialai nel
LF23. — 11 loro Capitolare.
Quali furono le vicende di questa industria?
Ecco il quesito intorno al quäle si aggira tutta la sua storia.
Sappiamo che nell' anno 580 la chiesa di S. Eufemia, cattedrale
di Grado, si ornava di musaici (1): che nei primi anni del 1000
(1) Roraanin. Storia documentata di Venezia, 1, 33, 37.