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di case di pietra. Lasciava pure cento soldi una volta tanto
Scolae vitrariorum - Testamento a stampa 13i5 esistente nel-
1’ archivio parr. di S. Pietro M. di Murano.
1317. A Murano si lavorava di srnalti. Un decreto del M. C. con-
cede a Giovanni di Murano fiolajo di lavorare in questo
genere anche nel tempo in cui non si poteva lavorare, es-
sendoche ciö ridondava a bene comune e di tutta la cittä.
M. C. Clericus et Civicus, c. 119.
» Nicolo Cocco, Muzio da Murano e Francesco coltrajo della
contrada di S. Bartolomeo stringono un accordo con certo
maestro di Alemagna, che sapea lavorare vetri da specchi.
M. C. Clericus et Civicus, c. 240.
1318. I Muranesi lavoravano fmestre di vetro per i frati d’ As
sisi. M. C. Fronesis, c. 7.
1330. Giovanni fiolajo di Murano fabbricava vetri colorati per
finestre; questi dev’essere il nominato sotto F anno 1317.
Av. Com. Brutus, pag. 124.
1335. Mastro Marco, pittore di finestre di vetro istoriate, decora
una cappella nella chiesa di S. Maria gloriosa der Frari in
Venezia. Zanetti, Zecche d’ Italia, IV, 194.
1370. Si lavoravano a Murano caratteri mobili o" meglio maju-
scole in vetro: da ciö vuolsi il feltrese Pamfilo Castaldi
traesse motivo ad inventare per il primo i caratteri mobili
per la stampa. I Castaldi di Feltre nel secolo XV erano co-
nosciutissimi a Murano e si recavano nella Villa Priuli.
F. Sansovino, Venezia descritta i581, p. 240 t.; E. Cico-
gna, Iscrizioni veneziane, Giunte finali, p. 956; Stefano
Ticozzi, De' lettcrati ed artisti del dipartimento della Piave