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immortali e fama imperitura. Matricola dei verieri da Mu-
ran, 1cod. cit.
1484. I Muranesi lavorano vasi di vetro di tale eleganza da vincere
in paragone quelli d’ oro e d’ argento, e quelli pure tempestati
di gemme, e in quest’epoca in tutto il mondo non si trova-
vano vetri cosi preziosi come si fabbricavano in quell’ isola,
ne artefici tanto industri.’FYate Felice Fabbro da Ulma, Eva-
gatorio alla peregrinazione di terra santa. Stoccarda, 4849.
1486. Si lavoravano a Venezia ed a Murano perle faccettate alla
rotina. Matricola dei cristalleri, presso il Museo di Murano.
» Ai cristalleri s’ imponevano le seguenti prove : « una do-
pia rosa di cristallo che staga ben et un vero a otto canti
a facete, et un paternostro tondo a facete et un lungo, etiam
a facete. » Matricola dei cristalleri cit.
1494. A Murano si lavorano vetri di ogni colore. Tutti i vasi ed
i recipienti piü belli che si portano per il mondo si face-
vano in quell’ isola. Viaggio di Pietro Casola a Gerusalem-
me, Milano, Ripamonti Carpano 1855.
1495. L’ isola di Murano ferveva per 1’ accresciuto lavoro delle
sue oflicine di cui era piena. Col vetro si otteneva ogni
cosa, si facevano miracoli d’ arte. Si dava a questa fragile
materia ogni colore ed ogni forma, e con essa si eseguiva-
no calici, fiale, botticelle, sottocoppe, catini, lampade, ogni
specie d’ animali, trombe, canne, collane, smaniglie, F imita-
zione d’ ogni pietra preziosa, vasi imitanti i graniti e le pie-
tre naturali, liori come quelli che la primavera sparge nei
prati, ogni delizia e tutto ciö che poteva dilettare la vista.
Marcantonio Cogcio Sabellico, De Venetae urbis situ,
lib. 3.°, Lugduni-Batavorum.