— 14 —
simele a quelli di cristallo, e quellt vender a i Todeschi, la quäl
cosa redunda in gran danno e pregiudicio della detta arte »).
L’ arte del margaritaio dividevasi nei due rami: dei lavori
grossi o a spiedo, o paternostri, e di quelli a ferrazza (margarite).
IV.
Pare che l’embrione dell’arte delle eonterie si debba ai Tedeschi. — I
verieri di Murano stabiliscono in un convocato di fare eglino stessi P intero lavoro
delle canne, riducendole in paternostri. — Tradizione su Marco Polo.
Pare che 1’ embrione dell’ arte delle eonterie si debba ai Tede
schi, i quali nel secolo XV commettevano ai vetrai Muranesi la
stiratura del vetro in cannelle, le quali trasportate in Germania
venivano da essi trinciate e forse brillantate, poi erano rimandate
a Venezia e si spedivano con successo nel Levante.
Nella mariecjola dei verieri di Murano (capitolo 115, 1510,
17 febbraio) si legge questa decisione del Capitolo dell’arte, in-
teressantissima.
« Convocato capitulo artis vitrariorum Communis Muriani....
posita et capta fuit pars infrascripta :
« perche il meslier nostro delli verieri di Muran fa ogni giorno
cose nove per ingegno et subtilitä di maistri, per T esperientie,
che si vedono per giornata ; Et acciocche si nobile mestier roma-
gni qui a Muran, a laude e gloria della Illustr. Signoria nostra et
del mestier nostro et non vadino in terre aliene, essendo
stato trovato nuovamente da anni vinti in qua in circa da Tode
schi, una invention de far far a noi verieri da Muran canne de
vero comun christalline, et colorade de diverse sorti, le quali
loro Todeschi portavano in terra todesca ditte canne et quelle
scavezzade et infilzade et lavorade le conducevano qui in Vene-
tia et naveejasse per Levante; et essendo hora questa mercadan-
tia in colmo et in gran reputatione per il ditto viazo, volendola
conservar nel mestier nostro di verieri di Muran, com’ e conve-