1766. « Nelle fornaci da smalti e paste in canna si facevano
» ogni forma e ragion di canna massiccia e con buso, bian-
» ca e colorata e di tutte ancora le qualitä di materie del
» vetro, del cristallo, del smalto. Si hanno a fare in queste
» le canne di pasta tenera che sono comprate dalle due arti
» margariteri e suppialume, quelle di pasta dura delle quali
» si forma la canna massiccia e di color naturale che serve
» per i filatoj e si forma la canna ancora con buso grande
» che serve per i teatri e per le trasparenze. In queste si fa
» ancora la canna con cui si formano le olivette, le perlette
» inargentate, rosse, di color giacinto, girasol et altri colori,
» manifatture che si possono far a Muran e i cui grani devono
» esser di mezz’ oncia almen di grossezza. In queste fornaci
» si lavorano pur i musaici, le piastrelle di lapislazzuli et
» altri colori, ed in fine le rosette tonde. II lavoro che le
» fornaci da smalti e paste in pan devono aver comune colle
» fornaci da canna e il far la stellaria e i propri, sono i smalti
» che servono per smaltar 1’ oro, 1’ argento et altri metalli che
» figurati in pan devono esser marcati col bollo del loro fab-
» bricatore, e le paste pur in pan che servono per anelli,
» pendenti, bottoni, musaici, et altri abbigliamenti di simil
» materia. » Capitolare o Matricola, cod. cit., pag. 63, t. e 65.
1770. Un Bertolini di Murano e 1’ ottico veneziano Lorenzo Selva
decompongono il flint inglese per conoscerne gl’ ingredienti,
e fabbricano a Murano il primo flint fuori dell’ Inghilterra. II
flint di Murano si dichiara dotato di una maggior forza di-
strattiva delf inglese. Elogio di Lorenzo Selva letto dal cav.
Giovanni Santini nel 1844 all’ Istituto veneto nella solenne
distribuzione dei premi d’ industria.
1772. Per i maestri che dovevano esser eletti per lavori di cri-
stalli ad uso di Boemia s’ imponevano due pezzi che dove
vano essere estratti a Sorte dalla serie dei seguenti: Zucche-