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riera, boccia da sesta, ampollettiera, braccio da chiocca, brac-
cio da lumiera, liasco schizzo con manico, una foglia da
sortü, una saliera con tre cappe, una chicchera con ma-
nici, una foglia da chiocca, pissetta da sortü, bottesella, co-
lonna da dessert, candelier da tavola uso argento, fiasco tondo
senza manici. Capüolare o Matricola, cod. eit.
1772. Muore il celebre fabbricatore Giuseppe Briati e vuole esser se-
polto nella chiesa di S. Stefano ove giacevano le ossa di Angelo
Beroviero e di tanti altri illustrivetrai. Op. eit. sotto l’anno 1736.
1773. L’ arte vetraria di Murano, chiamata arte madre, si divi-
deva in quattro colonnelli. Da lastre, rulli e quari, da sup-
piadi, da canna, da smalti. Tra padroni, maestri e garzoni,
T arte di Murano contava 383 individui, gli specchieri di Ve
nezia 532, i margariteri 196, i suppialume o perleri 295, in
tutti 1406. Sülle consorterie delle arti edificatorie in Venezia,
studi storici di A. Sagredo ; Venezia, Naratovich 1856.
1780. La famiglia Seguso possedeva in Murano cinque officine di
vetri e cristalli, ed aveva fatto fabbricare un grosso naviglio
pel traffico dei suoi vetri che spediva in tutte le cittä della ter-
raferma, nella Dalmazia ed in Cipro. Sostenne fmo al cadere
della Repubblica la fama della languente arte dei vetri a soffio.
Guida di Murano e delle celebri sue fornaci vetrarie, dedicata
a S. M. Vittorio E. II. V. Zanetti ; Venezia, Antonelli 1866.
1788. Le fornaci vetrarie erano 41 ; di canna per conterie 14 con
vasi 41 e con 40 maestri, le altre avevano 156 vasi attivi con
229 maestri. I maestri in tutti erano 279. Comparto presso
il Museo di Murano.
1789. Si lavorano a Murano per la galleria Manfrin gli specchi
piü grandi che sieno stati mai fabbricati. Il fabbricatore e