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che i piü forti pregiudizi derivati al commercio nostro da questo
genere altra volta utilissimo alla Piazza, sono in gran parte pro-
ceduti dair essersi industriosamente procurato certe persone che
non sentono tutti gli stimoli delV onore e della delicatezza le
maggiori commissioni per quella parte di mondo; quali prov-
vedendo li generi ordinati da professori imperiti nei lavori, im-
potenti nei modi e conseguenlemente lavorano alla peggio, hanno
cagionato il discredito della nostra nazione, ed il quasi total de-
perimento di una manifattura tanto utile allo Stato. »
VII.
Corporazioni delle arti. — Sorveglianza politica ed economiea interna. —
Uffieio del comparto. — L’ arte presenta un serio svolgiinenlo nei secolo XIII. —
Nei secolo XIV produee opere mirabilissime. — La Mariegola dei fioleri. —
Stazioneri o venditori di vetri. — La loro Mariegola.
Intorno alle corporazioni delle arti corsero diversi pareri. Nei
medio evo, quando le scienze fisiche e la chimica non avevano
illuminato i processi delle industrie, non era certamente inutile
ogni disciplina, sia del governo politico, sia di quello interno di
ciascun’ arte. Lo sviluppo delle idee economiche poteva esserne
ritardato; ma si assicuravano ai diversi paesi e alle caste speciali
le tradizioni empiriche, le quali sono pure di per se stesse parte
integrante della scienza, anzi i materiali della scienza medesima
allo stato d’ infanzia. I governi antichi errarono in ciö, di voler
togliere, per ogni via, la libertä individuale, di mirar costantemente
al privilegio della produzione. Ma non puö negarsi che gl’ inten-
dimenti movessero da buona fonte, e spesso ottenessero buoni
risultati. Spettava al Governo specialmente la sorveglianza politica
suir industria vetraria; 1’economia interna era afftdata ad un uf-
ficio che si cangiava ogni anno, preseduto da un gastaldo e da
una presidenza (banca) — e che denominavasi « del Comparto »,