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Volltext: Monografia della vetraria veneziana e muranese

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serö, che la gentilezza, la venustä, la leggierezza, a dir tutto, la 
vetusta inspirazione artistica, non poterono neppure al tempo del 
Briati essere le caratteristiche dei prodotti della officina da lui 
piantata : il gusto predominante alla sua etä era il barocco, e , 
pereiö la parte maggiore delle opere ch’ ei faceva lavorare riu- 
scivano pesanli. Per altro ve ne furono alcune che non manca- 
vano d’ inspirazione artistica, e specialmente nel genere dei vetri 
fdigranati e merlati il Briati lasciö opere stupende, come pure 
lasciö opere stupende di altro genere nel campo dei vetri sof- 
fiati. L’ intelligente non troverä nei vetri usciti dall’ officina del 
Briati la forma classica delf etä del rinascimento, ma scontrerä 
in essi sempre la bravura, il genio, 1’ ardimento e la destrezza 
del vetraio muranese, prerogative eminenti elf egli ha potuto ser- 
bare a fronte di tante vicende e di tante fasi di decadimento, di 
deperimento e di ruina che ha subito fino a’ nostri giorni 1’ arte 
da lui professata. 
B Briati ebbe dalla Republica privilegi e protezione, e cliven- 
ne ricco e celebratissimo. Egli moriva nel 1772, beneficando Mu- 
rano, la patria sua dilettissima, ove volle riposassero le sue ceneri, 
sebbene fosse stato avversato e contrastato in vita accanitamente 
da alcuni fabbricatori vetrai suoi concittadini (1). If officina del 
Briati, nella quäle egli stesso instituiva nell’arte rinnovata i gio- 
(1) Il Briati aveva portato nel campo dei vetri soffiati muranesi una vera rivo- 
Inzione. I suoi prodotti atterravano per la loro stessa natura quelli degli allri fab 
bricatori. Di qui , ed anco pei privilegi ottenuti dalla ßepubblica le persecnzioni 
dei propri concittadini mosse contro di lui, ragione per la quäle ottenne dal Consi- 
glio dei X di poter trasferire la sua officina in Venezia, locchö avvenne nel 1739. 
L’ officina del Briati era nella contrada dei Carmini. — 11 Briati nasceva da un ric 
co fabbricatore di vetri e cristalli muranesi di nome Antonio. — Suo padre e suo 
zio avevano prima di lui tentato di migliorare la produzione ch’ egli poi portö 
a cosi bella niela. E farna abbia servito in qualitä di facchino nelle officine boeme 
per imparare le innovazioni ch’ egli ha poi poste in opera : certo egli fece venire 
nella sua fabbrica operai boemi, e ciö e attestato dai pubblici documenti. Il Briati be- 
neficö Murano fondandovi un ospizio, che eresse dalle fondamenta al line di ricove- 
rare le vedove dei maestri vetrai assegnando loro una pensione vitalizia.
	        
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