vani muranesi, pcrdurö alcuni anni anche dopo caduta la Repu-
blica. Sposato ad una Gastaldello, figlia di reputatissimo fabbri-
catore velraio di Murano, non ebbe figli, ond’ e che i piü pros-
simi congiunti della moglie condussero eglino la fabbrica fino
al 1808 in circa. Senonche, morto l’ardito innovatore, anche per
lc vicende dei tempi, i lavori di quell’ officina si rallentarono ed
a poco a poco perdendo quell’ iinpronta e quello slancio, che ave-
va saputo dare ad essi il loro appassionato fabbricatore, fmirono
per essere dimenticati, non perd del tutto abbandonati c perili.
111.
Fabbricatori muranesi che si pongono sulla via tracciata da Briati. — I loro
prodotti alla fiera delV Ascensione negli Ultimi anni della Repubblica. — Gli
anzidetti fabbricatori dispariscono, ne sottenlrano altri. -— L’ arte e in ruina e
molti lavori vanno in disuso. — Si smarrisce pertino il modo di farli. — II
lavoro a mano volante, le tradizioni pratiche di qualche vccchio maestro fanno
sperarne il ricupero. — Dornenico Bussolin nel 1838 ritenla i vetri filigranati
e merlati. — Il cav. Pietro Bigaglia scgue 1’ opera di lui. — I vetri del Bus
solin nelle prime gallerie d’ Europa.
Dopo la morte del Briati, come pure ei vivente, non e a cre-
dere 1’ arte dei vetri sofüati non venisse in Murano trattata da al
tri industriali. Anzi le innovazioni portate dal Briati scossero
vari altri muranesi fabbricatori e li condussero in una via mi-
gliore, sebbene 1’ arte si trovasse sempre in uno stato di deca-
denza. Le famiglie Bigaglia, Seguso, Mestre, Barbini, Gastaldello,
Motta, Miotti, ed altre negli Ultimi anni della Fiera delV Asccn-
sione portarono in mostra i soffiati di Murano. Intanto cadeva
la Republica, e le nostre officine di soffiati per vari anni lan-
guirono, ed ebbero anche una interruzione di lavori, fmtantoche
dopo il 1815 esse rimasero in poco numero. Dopo il 1815, se
eccettui la Motta, le famiglie sunnominate disparivano dal cam-