Vienna e successivamente nelle Galleric reali di Torino, Parigi,
Pietroburgo. — Fu poi nel 1842 che gli slessi vetri venivano al-
T esposizione induslriale di Venezia premiati con medaglia d’ ar-
gento. II Bussolin ebbe da Vienna parole incoraggianti, e nel 1840
da S. M. Luigi Filippo re di Francia otteneva un fornimenlo di
porccllane della r. fabbrica di Sevres, ed ebbe inoltre il conforto
di vedere questo suo manufatto figurare nelle prime raccolte di
Europa, come in quella dei Rothschild e di altri ricchi amatori delle
arti o doll’ industrie. II Bussolin per mancanza d’ appoggi e di
mezzi arrestavasi, ma aveva schiusa la via ad altri industriali e
fabbricatori, c primo di ogni altro che lo segui con ogni studio,
con ogni passione ed amore fu il cav. Pietro Bigaglia. II Bussolin
quindi finiva nel 1842, e nel 1845 incominciava il Bigaglia.
IV.
Il cav. Pietro Bigaglia sviluppa ed allarga il rnanutatlo tornato in vfla dal
Bussolin. — Fa ritentare le forme classiche dei vetri a soffio bianchi cd in
colori; applica ad essi 1’ avventurina, la cui confezione da molti anni perdula,
per lui e per la ditta Dalmislro viene rimessa in vita.
Il cav. Pietro Bigaglia ricordava ancora i vetri soffiati lavorati
nelT officina dei proprio padre, che condusse egli pure ancora per
qualche anno. E suo padre aveva degli artisti distinti, come Paolo
Colonna valente maestro di lampade, e Giuseppe Ongaro padre
dei vivente Angelo. Il Bigaglia quindi, per ritentare nella sua of
ficina la partita dei vetri soffiati, chiamö i figli dei vecclii maestri,
che lavorarono nella fabbrica dei proprio padre. Il Bigaglia allargö
immensamente il campo dei vetri filigranati e merlati, e fece ese-
guire vasi grandiosi ad imitazione di vari graniti naturali, come
pure fece soffiare per uso di recipicnti, sebbene con esito non
molto felice, T avventurina, di cui fu ed e cosi valente fabbricatore.
Inoltre fu il primo a stirare in cannelle, per unirle ad altre di