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vorare una lampada con bracciali, foglie, l’rutti e liori, il tutto
in colori di vari smalti stupendi. — Quest’ opera 1’ ho veduta piü
che vent’ anni or sono: essa dimostrava la perizia nel lavoro dei
vetri sofiiati dei bravi maestri Liberale ed Angelo Ongaro, come
i sofiiati a filigrana dello stesso Bigaglia e dei Bussolin dimo-
stravano la bravura, oltre che degli Ongaro surricordati, degli
altri due maestri Leonardo Ferro e Giovanni Serena. Anzi la
partita delle lampade bianche e colorate ebbe a risorgere per
1’ opera di Angelo Ongaro, il quäle, avendo incominciato a rifare
le parti mancanti delle vecchie che stavano presso gli antiquari,
finiva col comporre dappoi egli medesimo. E fu 1’ Ongaro stesso
che iniziö nel campo di questo risorto manufatto muranese ed
in quello di altri vetri sofiiati i giovani vetral Giovanni Fuga e
Giuseppe Gaggio, ch’entrati dappoi nell’ officina dei fratelli Toso
diedero a questi di trattare come una delle prime partite della
loro fabhrica il lavoro delle lampade, dei candelabri e di altri
soffiati ad uso antico.
Io cito epoche e fatti, che non possono venire smentiti da al-
cuno. Spuntava la sera dei 9 aprile dei 1860 e nella vetusta sede
dell’ arte vetraria, nella vecchia prediletta contrada della monu
mentale cittä dei Dogi, a Murano, tutto era movimento, tutto brio,
era una festa dei lavoro rallegrata da suoni, da plausi e da lodi
di giovani scrittori. Questa festa aveva luogo nella casa dei fra
telli Toso presso la loro officina, ed inaugurava il lavoro di un
grandioso lampadario di vetro bianco e a colori. Or qui lascie-
rei ben volentieri che il valente mio amico, che ha pure lavorato
nella presente monoyrafia, descriva questa festa, cosa che non
tornerä discara a chi prova un sentimento per tutto eiö che onora
le arti e T industrie patrie. « Ho gioja nel vedere che un Gaggio
ed un Fuga (nomi che si trovano frequenti negli scritti governativi
dell’antica arte), giovani assidui lavorino a tutta possa nel far ri
sorgere quel rumo dell’ arte da'cristalleri che si occupava dei lam-
padari, per cui furono si celebri i Briati e i Colonna. Giä da
tempo s’ erano volti a quest’ opera faticosa. E sebbene la ine-