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VII.
Giovanni Fuga e 1’ officina dei fratelli Toso. — Gli antiquari e le loro spe-
culazioni. — L’ officina della ditta Moratlo e il maestro Antonio Seguso. —
Pietro Cozzato di Venezia cd Angelo FugadiMurano fanno risorgere le inci-
sioni alla rotella sugli specchi e le cornici di speechi e cristalli. — Indirizzo
artistico dato a questo manufatto. — II laboratorio dei fratelli Fnga.
Cosi rivivea tra noi il ramo delle lampade e dei candelabri.
E vero che questo manufatto era allora ancora molto indietro e
ben lunge dai perfezionamenti che raggiunse dappoi, ma la via
era omai tracciata e in modo tale che il ramo suddetto diveniva
ben presto una delle prime fonti di lavoro nell’ officina dei fra
telli Toso, presso la quäle entrava il bravo capo maestro Gio
vanni Fuga (1). Ne nelT officina dei Toso lavoravansi le sole
lampade, ma eziandio coppe e bicchieri di varie foggie e gran-
dezze, ripetendosi gli antichi tipi di Murano. Anzi qui sento il do-
vere di dire una parola intorno ad una speculazione veramente
poco onesta fatta dagli antiquari, poco onesta per se stessa e per il
fatto di far poco onore all’ Isola di Murano ed a’ suoi artisti. Gli
antiquari spacciavano che a Murano era tutto perduto ; che la
classe dei vetrai era spenta e che non si poteva ottenere da essi
nessuna ripetizione dei tipi classici. Eglino spacciavano questo, ma
intanto ogni anno facevano partire dall’ Isola una cinquantina di
tipi vari, ripetizione dei soffiati classici, e ricoperti di polvere li
vendevano uno per volta come antichi lavori, quantunque, a dire il
vero, non fossero i piü perfetti. Farö pure riüettere che, oltre che
nell’ oflicina dei Toso il lavoro delle lampade si faceva in qualche
altra officina come in quella della Ditta Moratlo e Comp., ove si
(1) Il Fuga fu il primo a lavorare e comporre lampadari, e lavorare pezzi per
cornici di specchi, e ciö sino dal 1855. — Ncl 1862 entrava nell’officina dei Toso,
ove iavora pure presentemente.