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d’ aula de] palazzo furono riempiute di oggetti di una sola industria
sviluppata nelle sue molte e svariatc ramificazioni ed applicazioni.
Questa esposizione, la prima per la sua specialitä in questo genere,
comprovava che 1’ industria vetraria in generale nelle veneziane
lagune era ancor viva e Horente-. L’ esposizione muranese dischiuse
allora un vasto campo ad interessare la curiositä, 1’ intelligenza,
lo stupore di migliaia e migliaia di pcrsone che per due mesi la
visitarono.
Ma quäle era lo scopo precipuo a cui tendeva 1’ esposizione
in discorso ? Era quello a cui tendeva 1’ impianto della raccolta e
della scuola di disegno, era di far tornare 1’ arte dei vetri a soffio
agli antichi principi. Lasciando tutto il resto, terrö dietro a questo
solo argomento, ch’ e quello intorno a cui espressamente si aggira
la pagina di storia che sto dettando.
X.
Opere presentate all’ esposizione. — II governatore cav. Toggenburg e tutte
le prime Auloritä di Venezia’sono incaricate dal Ministero di trasferire una parte
della mostra muranese al museo delle arti e delle industrie in Vienna. — Visita
dell’ Imperatore. — Si prega il priino Deputato di Murano Antonio Colleoni per-
che la mostra degli oggetti muranesi sia colä prolungata. — La stampa tedesca.
E all’ esposizione aperta nel 1864 i vetri a soffio non manca-
rono. Il colossale lampadario di cristallo, il piü grandioso ed il piü
hello dei nostri tempi, che pende dal soppalco della grand’ aula
del museo, fu il primo frutto portato dalla instituzione della rac
colta e della scuola di disegno, e dall’ esposizione stessa. Questa
grandiosa lampada dimoströ trionfalmente che 1’ ardimento, 1’ ope-
rositä, la bravura nei nostri vetrai non mancavano. Ne fu sola la
lampada, che abbia attestato questo vero, ma altri vetri a soffio
si bianchi che colorati che stanno nella raccolta religiosamente
custoditi, quali prime orme tracciate sulla nuova via che dovea
schiudersi dappoi nel modo piü splendido. Non e a dire che quei