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per ottenerlo ? Ebbene glielo dirä la storia. Ed in vero la storia
narrata fmo ora non additö che l’apparecchio per la vasta e no-
bilissima impresa che ha costato cinque anni di lavoro, e la
storia adesso proseguendo la sua narrazione dirä quello che ha
costato in altri cinque anni 1’ attuazione dell’ impresa stessa.
XII.
Terribili scogli che altraversano la riuscita dell’ impresa. — II Salviati fa
lavorare per proprio conto e tasta il terreno all’ estero e segnatamente in In-
ghilterra, alla quäle fa conoscere i nuovi proclotti. — Ordina che s’ impianti la
nuova ofßcina. — II sindaco cav. Colleoni, in unione ad altri poclii, coadjuva
il Salviati. — Scelta degli artisti vetrai. — Si aggiunge a loro un vecchio ele-
mento. — Piü tardi se ne stipendiano degli altri.
E qui si offrivano tosto i terribili scogli, che hisognava supe-
rare, le lotte che era duopo di combattere prima ancora di pian-
tare 1’ officina. Ed anzi tutto si dovevano provare e riprovare gli
artisti, cercare i piü onesti, piü abili e piü operosi, i piü atti a
ricalcare le orme degli avi, e questo innanzi ancora di staccarli
dalle rispettive loro fabbriche. Bisognava dappoi slanciare una
serie di tipi tra gli esteri paesi, interrogare il gusto dell’ epoca.
Inoltre era duopo riflettere, che i vetri a soffio di Murano, che si
volevano rimettere in vita non erano da restringersi a quei tipi
aerei, a quei soli sforzi dell’ arte che i Francesi chiamano tours
de force per fornirne di qualche copia i gabinetti e le collezioni
pubbliche e private, ma si piuttosto abbracciare tutta intera la
partita, sposare alle antiche le forme moderne, crearne di nuove,
creare nuove applicazioni, rendere i nostri soffiati, come lo erano
in passato, un’ esclusivitä muranese e veneziana, ma tale da saperla
adattare agli usi e al lusso della vita e farla cercare ed accettare
da quelle nazioni stesse che nel campo dei vetri di uso e di lusso
ci avevano in modo splendidissimo sorpassati. Tutto ciö non era