non minore appartenenti alle anzidette famiglie e ad altre ancora
fiorite nei secoli posteriori. Non obliero poi di rammentare un
operaio, esso pure modello di attivitä, d’ intelligenza e di onora-
tezza uscito da una di quelle famiglie che da secoli dal Friuli si
trasferirono a Murano per occuparsi nei bassi servizi delle nostre
fabbriche. E questi Antonio Camozzo costruttore dei forni ed in
pari tempo addetto alla composizione e fusione delle paste vitree e
direttore della cottura dei vetri lavorati. II Salviati stipulava con
questi artisti un contratto. Ma che? Questi artisti non dovevano
formare che un’ esemplare famiglia, della quäle il Salviati doveva
essere, come ne fu e ne e tuttora, piuttosto che il signore, il pa-
dre e F amico. Aggiungerö linalmente, che tra gli artisti sunno-
minati, tutti freschi e vigorosi, si facea entrare un vecchio elemento,
Angelo Ongaro fu Giuseppe, 1’ ultimo dei vecchi maestri viventi di
cui ho parlato con onore in queste carte (1). Piü tardi si stipen-
diarono Giovanni Nason, Floriano Ferro, Emilio Moratto, dei quali
avrö occasione di parlare piü innanzi.
("1) Quest’ uomo non 1’ avremo voluto vedere, dopo qualche anno, abbandonato lot-
tare in un’ etä assai tarda contro i supremi bisogni della vita. E si 1’ Ongaro, per
quanto pote essa valere, presto la propria opera con tutta la passione e con tntto 1’ af-
fetto. — All’Ongaro dimenticato il dovere di storici imparziali c’ impone di aggiungere
pure una diraenticata promessa o soddisfatta solo per metä. II Museo di Murano, per
quanto fece la stessa Isola e chi n' aveva I’ interesse e 1’ onore per far risorgere
1’ arte dei vetri a soffio, dovea avere un singolo campione di tutti i nuovi tipi che
si sarebbero eseguiti, e ciö non per una futile e puerile ambizione, ma per 1’ inte
resse dell’ arte stessa. Questo fu un patto a cui mancö chi aveva tutto il dovere di
mantenerlo e di farlo mantenere. I tipi vennero, ma a furia di sforzi iterati, e ven-
nero solo per metä. Oggi quella civica raccolta, che pur ebbe tanta parte nei far ri-
nascere harte di cui ci occupiamo, possiede una mostra della manifattura Salviati,
ma essa e imperfetta, non e la mostra giustamente reclamata, non e la mostra sto-
rica che renda ragione dei principi e dei progressi di una produzione che non ha
costalo studi, noje, veglie e sacrifici ad un uomo solo.