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combinare nel medesimo vetro varie tinte, non escluso l’opale,
a vari disegni, frammettendo fra le onde dei vari colori dei
fili di avventurina, esecuzione questa assai difficile, ne in pas-
sato giammai tentata. Infatti tutt’ i lavori piü antichi, non esclusi
i pin recenli operati in questo genere, non presentano che un
graffito semplicissimo, cioe avente una sola tinta ed un solo di-
segno. Noterö altre importantissime innovazioni rispetto ai nostri
vetri, tra le quali la combinazione tentata e felicemente riuscita
di vasi, bicchieri, piatti ed altri recipienti eseguiti a larghe zone
circolari o perpendicolari e di vari colori, riunendo il color opaco
al trasparente in modo tale da credersi V oggetto medesimo for-
mato di vetro e di porcellana o majolica al tempo stesso, cosa
molto vaga e di un effetto speciale e meraviglioso, tanto piü che
le congiunzioni dei colori sono si esatte e si regolari, che non
si potrebbe desiderare di meglio. II lavoro poi dei vetri a ghiaccio
presenta esso pure delle applicazioni dei tutto nuove; perche
mentre per il passato il vetro a ghiaccio non si lavorava che di
cristallo con qualche parte di acqua marina, nell’ officina della So-
cietä Salviati non solo si vede questo lavoro operato con qualunque
colore e persino colla pasta avventurina si difficile ad adattarsi a
tale uso, ma pur anco abbellito di decorazioni e di fregi. Pünalmen-
te tra le principali invenzioni, tra i progressi ed i miglioramenti,
di che 1’ intelligente e 1’ amatore delle arti e delle industrie patrie
e nazionali deve teuer conto nel risorto ramo dei vetri a soffio,
non si deve omettere di parlare dei vasi reticolati, di quelli di
pasta opalina e della ripetizione dei vetri a mille fiori sull’antica
foggia greca, etrusca e romana.
tichi, anche ai nostri giorni prirnamente noll oflicina dei cav. Pietro Bigaglia, e poi
da altri iudustriali.