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XVIII.
Vasi reticolati. — Vetri opalini. — Diflicoltä superate. — Bellezza inappun-
tabili' della pasta. — Imitazione clei vetri etruschi, greco-romani a mille fiori. —
Si ritiene questo lavoro mai eseguito nelle veneziane lagune. — Lampacle, can-
delabri e specehi. — Innovazioni e perfezionamenti di questo prodotto. — Le
lampade a gaz.
I vasi reticolati sono recipienti confezionuti con larghe mac-
chie di smalti vari frastagliate bizzarramente, ad imitazione dei mar-
mi, imprigionati in una sottilissima reticella di cannelle di smalto
bianco con bollicine. Questo lavoro di una bellezza rara, e per
quanto risulta finora unico, si offre veramente sorprendente, dap-
poiche sembra che la mano della piü gentile e brava ricamatrico
abbia applicato all’ oggetto confezionato col vetro quella sottilissima
reticella che a guisa di delicato merletto tutto lo veste. Certo dif-
(icoltä enormi si dovettero superare, principalmente per giungere
ad unire tra esse le sunnominate macchie.
Parlando del vetro opale e da rillettere che questa pasta era
una delle piü difficili ad ottenersi e delle piü restie a disposarsi
con altri colori. Ebbene: dopo iterati e costosissimi esperimenti
si giunse fmalmente ad ottenere nell’ officina della Compagnia
Salviati una pasta opalina di assai bella qualitä, e ad unirla e de-
corarla con qualunque altra pasta colorata perfmo colla rubinosa
e colla stessa avventurina. I soffiati di questo genere sono ricer-
catissimi. Ho detto che il vetro opale era una delle paste piü dif
ficili ad ottenersi, e lo comprovano il poco numero dei soffiati
opalini dell’ etä scorsa, che sieno veramente splendidi, e quindi il
loro prezzo molto elevato. Tali pezzi antiehi sono ordinariamente
schietti, cioe senza unione di altri colori.
Scnonche quello che si presenta come una novitä assoluta ncl
campo dei vetri a soffio e la riproduzione dei vetri etruschi, greci e