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romani detti a millefiori, i quali e per la materia e per la forma
dimostrano che ormai gli artisti dell’ officina Salviati possono ten-
tare e condurre ad ottimo fine qualunqqe opera. A me non risulta
che la riproduzione di tale manufatto nelle veneziane lagune, ove
si conservarono e si svilupparono le tradizioni greco-romane del-
1’ arte del vetro, sia stata giammai cosi trionfalmente eseguita. II
ramo adunque dei nostri soffiati per quello che ho finora mo-
strato, e per quello che dirö piü innanzi, progrediva e guadagnava
in modo non solo da rivaleggiare col passato, ma sotto certi punti
da superarlo.
E certo di giorno in giorno gli artisti, merce la pratiea e la
ripetizione dei tipi classici, andarono al possesso del sentimento
estetico, cosicche non solo ingentilivano e perfezionavano le for
me, ma creavano opere complicate e di ardita esecuzione, delle
quali piü di una volta chi detta questa pagina di storia si e par-
ticolarmente oceupato (1). E perche piuttosto che delle singole
opere miro a mettere in rilievo il progresso dell’ arte nelle sue
singole parti, richiamero adesso 1’ attenzione dei miei lettori alla
partita delle lampade, dei candelabri e degli specchi.
Si e veduto che il ramo delle lampade, ciocche, e dei cande-
lahri era risorto tra noi molto prima che il Salviati ponesse in
atto la propria impresa. Questo e un fatto verissimo, ma un altro
fatto pure indiscutibile sono le innovazioni e le applicazioni rile-
vantissime portate dall’ officina Salviati nel campo del manufatto
di cui parlo. Riguardo alle lampade devesi tener conto dell’ ele-
ganza, della correttezza e delle varietä dei disegni, della delica-
tezza delle tinte nelle parti colorate, e dell’ esecuzione inappun-
tahile dei singoli pezzi. Come novitä assoluta sono da notarsi le
ghirlande di liori intorno ai bacini, le catenelle, i gingilli sosti-
tuiti ad altri ornamentali accessori poco natürali o monotoni e
senza alcun gusto. diese a tutto questo vogliasi aggiungere 1’ap-
plicazione delle lampade al gas come una necessitä richiesta dai
(!) Vedi La voce di Murano. Giornale dell’Industria vetraria dal 1867 al 1873.