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XIX.
II vetro bianco o cristallo. — L’esposizione vetraria muranese del 1869. —
I maestri vetrai Nason e Ferro. — Bellezza e mite prezzo delf anzidetto cri
stallo. — Yiene adottalo da tutte le officine che lavorano di lampade. — Lastre
e vetri rotondi in colori per le finestre istoriate. — Lorenzo Radi. — S. Ste
fano di Vienna. — L’ architetto Schimt e il presidente del Museo di Norimber
ga. — La Societä Salviali pianta un’ apposita officina di lastre colorate.
Ho parlato delle lampade e dei candelabri, ramo che trattato
in prima dall’ officina dei Toso ebbe un maggiore sviluppo e un
indirizzo artistico molto piü splendido dall’ officina Salviati. Or
qui F obbligo di essere imparziale m’ impone di mettere in evi-
denza un fatto che io reputo di molta importanza. II vetro bianco
o cristallo, ch’ e la pasta fondamentale con cui oltre che le lam
pade ed i candelabri si eseguiscono altre opere nel ramo dei sof-
fiati di lusso, fmo a qualche anno fa non era certo il piü can-
dido, il piü puro ed il piü rilucente, non giä perche non si sa-
pesse confezionarlo, ma perche il prezzo di costo riusciva trop
po elevato. La seconda esposizione vetraria muranese del 1869,
che aveva per iscopo precipuo di dare vita al ramo dei vetri co-
muni, sciolse la questione. In quella mostra, ove si ebbe occasione
di ammirare i rapidi progressi ottenuti in poco tempo nel ramo
dei vetri soffiati di lusso, i maestri Giovanni Nason, Floriano
Ferro e Comp., che ho ricordati siccome addetti all’ officina Sal
viati, presentarono un cristallo di una candidezza e di una lucen-
tezza superiori ad ogni altro fabbricato nelle officine di Murano
e in quelle d’ Italia, ad un prezzo relativamente assai mite. Questa
pasta cosi bella, e la felice riuscita dell’applicazione ai vetri comuni,
in unione a vari soffiati di stile classico, meritö alla suddetta Ditta
la medaglia d’oro. Gli altri fabbricatori, non esclusa 1’ officina Sal
viati, adottarono la nuova composizione, laonde presentemente i