GRUFPO XXII.
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Tale ordinamento era stato dato al Museo nel concetlo di farne quasi una
Universitä tecnica. Le difficoltä di coordinare insegnamenti ed orarii fra pa-
recchi istituti di insegnamento; l’opposizione a che il Museo entrasse in quella
via, mossagli da altri Istituti superiori, le didicoltä amministralive in cui era
stato tratto il Museo dall’ annessione ad esso di officine di fabbricazione, ob-
bligarono a modificarne 1’ordinamento. Era quest’ultima un’esperienza sugge-
rita dall’ esempio di altre istituzioni analoghe e che come in esse non era de-
stinata a dare buon frutto.
Per ciö all’ordinamento suddetto un altro fu sostituito col R. Decreto del
31 ottobre 1869, in virtü del quäle si veniva ad ampliare il Museo nella parte
riguardante le collezioni e le esperienze, e se ne modificavano le condizioni
rispetto agli insegnamenti.
Per meglio chiarire il concetto a cui si informö tale riforma, riprodueiamo
qui alcuni brani della relazione di Sua Eccellenza il commendatore Minghetti,
allora Ministro di agricoltura, industria e commercio, la quäle precede il De
creto suddetto:
« Considerando, dice il Ministro, all’ indole di questo Istituto e facendo te-
soro dell’esperienza, a me pare che, stando ferma la sua prima caratteristica
di esposizione permanente, storica e progressiva, di prodotli della natura o
dell’industria, di apparecchi di trasformazione e via dicendo, convenga perö a
questa quasi morta suppellettile infondere vita, facendo del Museo il centro
delle informazioni, degli studi o delle ricerche relative all’industria, sia che
provengano dal Governo o dai privati, per tutta Italia. E che cosa occorre ad
ottenere tale risultato?
» Occorre un laboratorio di chimica, una sala per esperienze meccaniche,
un gabinetto e un laboratorio di fisica industriale, ove ognuno possa rivolgersi
per ottenere analisi, determinazioni di forza o di resistenza, fare prove di
macchine e via dicendo. Collegando a questi eziandio un ufficio di disegno
donde si possano richiedere copie di macchine e di strumenti, e tutlociö unendo
all’archivio ed alla biblioteca industriale, si forma tale un complesso di sussidj
da poter dare vigoroso impulso alla industria italiana. E questo, a mio avviso,
il complemento necessario al Museo, ciö che gli darä il carattere veramente ed
efficacemente nazionale.
» Quanto agli insegnamenti, io considero che dovendoci essere dei profes-
sori i quali sopraintendano alle collezioni, ai laboratorj, alle esperienze, giova
al Governo e a loro stessi di dare lezioni delle rispettive scienze; al Governo
perche trae tutto il possibile profitto da quegli egregi uomini; a loro perche
1‘insegnamento e uno dei mezzi piu efficaci pel professore di tenersi al cor-
ienle dei progressi delle scienze e delle arti.
i> Pertanto a me parveche si potesse dare a questo insegnamento il carattere
d’insegnamento libero, colle due avvertenze seguenti: l’una di mantenere fermo
tutto quanto e disposto dai decreti precedenti sulle attinenze del Museo colla Scuola
di applicazione del Valentino, cosicche i giovani che seguono la scuola di applica-
zione degli ingegneri, trovino nel Museo il complemento dei loro studi; 1’ultra di
ordinäre le cose in guisa che l’aver frequentato con profitto gli insegnamenti
del Museo e gli esercizi dei laboratorj sia titolo di preferenza in pnritä delle