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se tanti abili artisti musaicisti si sono occupati dall’ XI al XVI
secolo a rivestire le pareti della basilica di S. Marco, che forma
1’ ammirazione dei forestieri e nazionali, come dettagliatamente
venne esposto nella parte II di questa Monografia, sennonche de-
clinata la fabbricazione per mancanza di commissioni, fu forza
abbandonarla, e dedicarsi alla produzione dei vetri comuni, per cui
nel 1859 mancavano assolutamente gli smalti in oro e le grada-
zioni dei colori occorrenli al ristauro di detta basilica, che poi
furono fatti rivivere.
Molte altre manifatture vennero prodotte dal cav. Bigaglia, dai
Giacomuzzi all’ epoca nostra, e piü indietro dal Barharia in tavoli
a svariatissimi disegni di sorprendente effetto, in recipienti ed altri
lavori, che giä si trovano nei gabinetti dei sovrani a Parigi, Vienna,
Firenze e Pietroburgo, come oggetti pregievoli, ma non ancora
aveasi fatto raggiungere lo sviluppo attuale che forma di questa
arte una fonte di lucro ed un ramo di commercio a parte, il quäle
procaccia nuove risorse all’ industria, alla mano d’ opera, e tale
da aversi giä acquistato un nome europeo, pei tanti premi avuti
alle esposizioni universali e regionali.
Pervengono commissioni dall’ America, dall’ Egitto, dall’ Ingliil-
terra, Europa, Russia, dall’ Italia oltre i consumi locali che danno
alimento ad altri lavori di bijouterie ecc.
Nel 1869 cinque erano le fabbriche con 200 operai impiegati
il maggior numero in ragazzi retribuiti con cent. 25 a L. 1 :25 per
giorno, e gli adulti da L. 1:50 a L. 13. Come si e detto, non e dato
di poter calcolare il valore di queste produzioni annuali, che va-
riano secondo il merito artistico dei lavoro, dcl tempo impiegato
ed il Capriccio dei compratore.