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1589. Pietro Ballarin lavorava di smalti d’ oro e in colori per
musaici che vendeva, i primi in ragione di ducati 19 ogni
100 libbre sottili, i secondi ducati 14. II Ballarin aveva sti-
pulato un contratto per la somministrazione di tali paste con
la chiesa di s. Marco. Archivio dei Procuratori di S. Mar
co, ora Fabbriceria.
1597. I vetrai di Murano concorrono nelle feste delle arti nella
incoronazione della dogaressa Morosina Morosini. Sanso-
vino, op. cit.
1002. Intorno a questo tempo Vincenzo Miotti fa la scoperta del-
P avventurina artificiale. Suo figlio Daniele, che muore nel
1074 la perfeziona. Questa celebre famiglia lavorava di sof-
fiati, di canna per conterie, di calcedonie, di smalti per mu
saici e per 1’ orificeria, e si distingueva per tutti questi lavori,
e per la pittura e doratura a fuoco sui vetri, cioe fmo al
cadere della Bepubblica. Süll’Avventurina artificiale, memo
ria di V. Zanetti, direttore del Museo di Murano jmbblicata
nelVArchivio Yeneto 1873, e Matricola dei fioleri cit.
1604. L’ arte dei paternostreri e dei margariteri, riduttori di
perle per conterie, sotto il gastaldo Giulio di Franceschi, di-
venta un’ arte tutta speciale che si regge con leggi proprie.
Matricola dei cristalleri cit.
1005. L’ arte suddetta pianta la propria scuola in S. Francesco della
Vigna, eiegge a patrono S. Antonio abate. Matricola ora citata.
1000. Vincenzo dal Todesco, Battista Serena e Girolamo Maga-
gnati, particolari professori di far smalti e tirar canne,
chiedono ai capi del Consiglio dei X un privilegio per 25
anni per lavorar molti colori di smalti di nuova invenzione
e particolarmente uno smalto di color di una pietra dagli