dai prospetti (1) che i singoli istituti divulgavano dopo
compiuti gli esami fmali .
I quadri statistici che abbiamo compilati (e che al-
trove pubblicammo) spogliando, pella prima volta, i ca-
taloghi delle scuole, e notando con ogni cura la pro-
venienza degli alunni, e le ragioni dell’ aumento, della
diminuzione o della media dei frequentatori, dimostra-
rono la triste condizione della scuola.
Fu nel 1856 che si apri di fatto questa i. r. scuola
principale di nautiea in Venezia. Per richiamare i giova-
netti a siffatti studi la delegazione accettö la proposta
della direzione delle scuole, d’istüuire posti stipendiati
pegli allievi piü degni, che avrebbero goduto del soccorso
erariale, anche nei primi anni della navigazione pratica.
Si mandarono avvisi, si fecero scrivere articoli (2), si
invitarono le autoritä a cooperare a ciö (3). E furono
assegnati dalla camera di commercio tre premi annuali,
1’ uno di 400 lire, il secondo di lire 300, e un altro di
250 ai migliori studenti della scuola. Ma tutto questo ap-
prodö forse a buoni risultati ? No davvero. E le ragio
ni di ciö furono parecchie, e innanzi tutto si deve con-
venire che l’ordinamento della scuola era difettoso. Lo
studio della navigazione si limitava a due soli corsi:
(1) Vedi specialmente il N. 4 dell’anno 1853. — Le scuole
nautiche dell’ impero austriaco.
(2) Vedi la Gazzelta di Venezia anno 1857, N. 134, 135 e 136.
Si eccitö ivi i Veneziani a frequentare la scuola, a vincere 1’ igna-
via; ma questi eccitamenti a nulla valsero: e il direttore della scuola
lo osserva nel suo discorso solenne (1863-64), dicendo inoltre che
nessuno leggeva quegli articoli.
(3) Vedi 1’ eccitamento della camera di commercio (v. Avvisa-
tore mercantile).