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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 8, Gruppo I: Industria mineraria in Italia. - Industria del ferro In Italia. - Montanistica e fucine

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lazione dei generatori de! vapore entro le miniere riesce quasi sempre impos- 
sibile a causa della deficienza di spazio. Una gran parle dell’aria circolante 
verrebbe consumata per alimentäre il fuoco sotto le caldaie ed oltre agli 
inconvenienti che deriverebbero dalla riverberazione del calore verrebbero 
ad aggiungersi alle altre cause di viziatura dell’aria respirabile anche i pro- 
dotti della combustione. 
Non meno sconveniente sarebbe il collocare i generatori fuori del sotter- 
raneo, poiche nella condotta del vapore a distanza ne avverrebbe in gran 
parte la condensazione e si perderebbe molto del suo effetto utile; oltreche 
condensandosi completamente all’uscita dai cilindri sarebbe causa di seri in- 
comodi pel personale impiegato. 
Neppure potrebbe adoperarsi pel movimento delle pcrforatrici la pressione 
diretta dell’acqua, poiche a causa della sua incompressibilitä ne awerrebbero 
urti e scosse violenti che in breve tempo ne deteriorerebbero il meccanismo. 
Inoltre l’eduzione dell’acqua che avrebbe servito al movimento della macchina 
importerebbe installazioni incomode e dispendiose e spesso un notevole eon- 
suino di forze per risollevarla all’esterno. 
Il motore piü conveniente per le perforatrici nelle miniere e 1’ aria com- 
pressa. Questa in virtü della sua elasticitä rende impossibili le scosse violenti 
che vanno a detrimento dell’apparecchio ed uscendo dal cilindro compressore 
produce getti d’aria fresca e pura che contribuiscono non poco alla buona 
ventilazione. Le esperienze fatte nel 1857 nella localitä detta la Coscia presso 
San Pier d’Arena dalla Commissione governativa che esaminü il compressore 
idraulico e la perforatrice dei signori Grattoni, Grandis e Sommeiller, e la 
pratica dell’applicazione di queste macchine al traforo del Moncenisio < l >, di- 
mostrarono che nella condotta dell’aria compressa a grandi distanze non vi 
ha perdita notevole di pressione. lnfatti in base ai risultati ottenuti si de- 
dusse che l’aria essendo a 6 atmosfere nel recipiente e la velocitä all’origine 
del eondotto di I metro, l’aria compressa perderebbe percorrendo un tubo 
di metri 0. 20 di diametro una parte della sua pressione eguale ad di 
atmosfera per chilometro. Quantunque la perdita di pressione si possa rite- 
nere essere in ragione diretta della lunghezza della condotta ed in ragione 
inversa del diametro dei tubi e sia tanto piü sensibile quanto minore e la 
pressione all’origine e maggiore la velocitä, tuttavia e ormai constatato che 
tale perdita non poträ mai essere di ostacolo all’ applicazione dell’aria com 
pressa al movimento delle perforatrici ed anche ad altri usi nelle miniere, 
operando la compressione all’esterno e conducendola sul luogo deirimpiego 
mediante opportune condutture. 
L’installazione di compressori ad aria presso le miniere poträ rendere grandi 
servigi non solo per la perforazione meccanica, ma anche per mettere in moto 
la grande varietä di apparecchi occorrenti per l’eduzione delle acque, per la 
ventilazione, pel trasporto ed estrazione del minerale, ecc. Meccanicamente 
parlando il servirsi dell’intermedio dell’aria compressa, invece di applicare 
direttamente i motori di cui si dispone all’esecuzione di un dato lavoro, non 
(4) Relazione sul traforo delle Alpi. — Torino, 1863.
	        
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