INMJSTRU DEL FERRO, §|
Non ripeterö le inrficazioni degii og-g-etti presentati dai singoli espositori,
ne i nomi dei premiati, risultando gli uni e gli altri dai eataloghi pubblicati;
mi atterrö invece a descrivere i progressi yerificatisi all’estero in questi Ul
timi tempi, insistendo sopra i nuovi metodi ehe potrebbero utilmente intro-
dursi in Italia e descrivendo le macchine ed i forni piü importanti al punto
di vista siderurgico, i quali erano rappresentati all’ Esposizione.
Questo rapporto cömprenderä pertanto tre parti:
a) il trattamento del minerale di ferro;
b) la conversione della ghisa in ferro;
c) la fabbricazionc dell’acciajo.
Ciascuna parte sarä svolta sotto il rispetto della eeonomia di combustibili
e di mano d’opera, non che del miglioramento della qualitä dei prodotti.
Trattaincülo del minerale di ferro.
Fusione negll alti fopni. — Pochi anni sono la chimica non era chia-
mata a sussidio della metallurgia che in qualche raro stabilimento; oggi-
giorno invece i letli di fusione sono calcolati in base ad analisi chimiche
esattissime. In Italia si trascura ancora di procedere alla esatta determina-
zione degii elementi costitutivi dei minerali e dei fondenti per associare gli
uni agli altri nel miglior modo; quindi non si hanno nei nostri alti forni
ne prodotti costanti, ne ghise il cui pregio corrisponda alla buona natura
dei minerali.
Le ricerche chimiche che s’instituiscono sulle materie da associarsi nella
fusione dei minerali permisero di fabbricare le ghise speciali richieste pel
sistema Bessemer. Si citano, infatti, grandi stabilimenti esteri in cui detto
processo diede cattivi risultamenti, appunto perche i Ietti di fusione degii
alti forni non erano calcolati in modo che le ghise prodotte avessero una
determinata eomposizione chimica,
Coi minerali ricchi di manganese, come lo sono generalmente quelli di Lom
bardei, si sente in minor grado la mancanza di studio dei Ietti di fusione
poiche il poco manganese che passa nella ghisa e per lo piü sufliciente per
renderla atta alla fabbricazione dell’acciajo o dei ferri fini: cosi pure il man
ganese che passa nelle loppe serve a purificare, almeno in parte, Ja ghisa
dallo zolfo contenuto nel minerale; ma, per gli altri minerali di ferro ita-
liani, lo studio chimico di che si tratta riescirebbe indispensabile al punto di
vista di assicurare la regolaritä e la buona qualitä dei prodotti.
I nemici del ferro sono lo zolfo ed il fosforo: il primo si oppone alla
saldatura delle molecole, onde il ferro riesce sfoglioso; il secondo rende il
ferro fragile.
La eliminazione dello zolfo si fa ora con sieurezza in tutti gli alti forni
il cui esercizio e conforme ai progressi della siderurgia, come lo provano Je
numerose analisi di minerali, fondenti, scorie e ghise presentate dagli espo
sitori tcdeschi, alcune delle quali sono riferite nella presente relazione, e
Esposizione Univcrs. 1873 — Gruppo I. g
Zolfo e tosforo.