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Volltext: Relazioni dei giurati italiani sulla Esposizione Universale di Vienna del 1873: Fascicolo 9, Gruppo XXII. - Musei industriali. [Gruppo] XXIII. - Arti dei culti

gg GR11PP0 XXII. 
4.° Consedici pubbiicazioni dieuialeune relative al Museo, alla Scuola di 
disegno ed alle esposizioni vetrarie muranesi, e biografie di distinti arlisti. 
Come appare dal lin qui detto il Museo di Murano appartiene stiettamenie 
alla categoria di quelli che tendono a promuovere il progresso dell’arte ap- 
plicata all’industria. Esso al pari dei musei francesi di Lione, di Limoges, 
Rouen, Lilla ed altri non e destinato specialmente che ad esercitare un’ in- 
fluenza locale, ed applicandosi ad una sola industria, appartiene alla classe dei 
musei speciali. 
In vista perö della parle ch’ egli ebbe nel far risorgere e nel promuovere 
potentemente i progressi dell’industria e dell’arte vetraria muranese, progressi 
che erano splendidamente atlestaii dalle esposizioni dei Salviati, dei Bassano 
e di altri, il Giuri dei Gruppo XXII aggiudicö al Museo di Murano la Meda- 
glia dei Merito. 
b) — R. Museo Industriale Italiano. 
Nel dire di questo Museo sarö breve in lutlo ciö che si riferisca alla sua sto- 
ria, al suo ordinamento, alle istituzioni scientifiche a lui annesse, ai suoi rap- 
porti col Governo, con altre istituzioni e coi privati, perche di tutto ciö giä 
fu dilfusamente discorso nella piü volle citata pubblicazione « II R. Museo In 
dustriale Italiano » fatta in oecasione della Esposizione Universale di Vienna. 
Mi adopererö in seguito a far rilevare i rapporti e le dill'erenze che esso ha 
cogli altri piü importanti Musei Industriali d’ Europa e quali desiderii faccia 
nascere questo confronto. 
Giä si e avvertito che fino agli Ultimi tempi la gründe industria era poco 
conosciula, pochissimo esercitata in Italia. La ragione di ciö stava principal- 
mente nelle sue condizioni politiche. 
La produzione industriale non puö ne estendersi ne perfezionarsi, ove non 
possa aprirsi un esito corrispondente alla qualitä e quantitä dei prodotli. II 
miglioramento delle industrie in un paese e quindi solidale coi progressi dei 
commercio dei loro prodotli. Ma quäle incoraggiamento poteva venitne al com- 
mercio, e per esso all’industria, dalt Italia frazionata in tanti Stati ed iita di 
tante dogane? La liberazione della Lombardia e le aonessioni preparavano giä 
quelle condizioni favorevoli che la cessione della \ enezia e 1 occupazione di 
Roma dovevano piü tardi e piü efficacemente promuovere. La produzione e lo 
smercio, di cui la prima non puö ingrandire senza quelle economie di spese 
che consentano gli aumenti dei capitale, sono i principali fattori della ricchezza 
privata e pubblica, di cui 1’Italia aveva ed ha tanto bisogno per consolidare 
la sua esistenza politica e migliorare l’esistenza sociale. Egli e quindi a far 
sorgere e perfezionare il primo, e conseguenlemente a promuovere e favorire 
il secondo di quei fattori, che tendevano gli sforzi di quei benemeriti che hanno 
cooperato alla cr-azione, ed allo svolgimento di questo R. Museo Industriale. Il 
Senatore Giuseppe Devincenzi approfittando dell’Esposizione Universale diLundra 
nel 1862 ne geltö le basi. Secondo il suo concetto il Museo avrebbe dovuto avere
	        
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