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GRUPPO IV.
veronese del Garda, ma a Vienna non vedemmo aleun saggio di olii pu-
rificati in qnesta fabbrica. Nel catalogo ufficiale non figura il nome della
ditta, che chiese di esporre a giudicarne dalla scheda inviata, che io ho
avuto sotto gli occhi, ma realmente non espose. Sarebbe utile intanto che
sorgessero lassü di coteste fabbriche di chiarifieazione; sorgessero anche
nella Italia meridionale, dove potrebbero fare buonissimi affari, e con-
correre al miglioramento e perfezionamento dei nostri olii ordinari.
E ora tempo che parli del iMezzogiorno d’Italia, cioe delle contrade
del Mezzogiorno, che concorsero a Vienna coi loro olii. II Mezzogiorno
non partecipö come avrebbe potuto e dovuto alla Mostra internazionale,
e gli espositori furon pochi e minuti, e tranne alcune eccezioni, impre-
videnti di molto. II solo concorso per gli olii fu notevole, sebbene limi-
tato alle provincie del versante Adriatico, che io avevo l’onore di rappre-
sentare Ho detto nella prima parte di questo scritto che la Campania e
la Calabria non concorsero affatto, e i Principati, la Sicilia e la Sarde-
gna molto scarsamente. Le provincie meridionali del versante Adriatico si
distinsero maggiormente nella mostra degli olii. Sono quelle le contrade
della grande industria olearia.
Da San Benedetto del Tronto al capo di Leuca, 1’ immensa zona di
terra lambita dal mare, che corre quasi sempre in pianura, e che verso
Vasto e Fasano si rompe e frastaglia in piccole alture, e quasi tutta
coperta di ulivi. Comprende le provincie di Teramo, di Chieti, di
Foggia, di Bari e di Lecce, tntte provincie oleifere, e le uliime quasi
esclusivamente oleifere, perche le altre produzioni del suolo non rag-
giungono in copia quella dell’olio negli anni di ubertoso ricolto Attra-
versando Terra di Bari e Terra d’Otranto, non s’incontra quasi altro
albero che l’ulivo: non si vede altra coltivazione che quella dell’ulivo e
della vite; vite e ulivo che stanno insieme senza farsi danno, senza darsi
molestia. Vivono, prosperano meravigliosamente e formano la riechezza di
quella ricca e bella contrada. Da Fasano al capo di Leuca, specialmente verso
Ostuni, lä proprio dove il piano e interrotto da colli e valloncelli, non si
vedono che foreste di ulivi, alberi giganteschi e secolari. Non vi si fa altra
eoltura, non vi si pianta vigna o frumento, perche gli alberi sono a poca
distanza l’uno dall’altro, e i rami cosi mirabilmente intrecciati fra loro,
che raggio di sole quasi non tocca la terra. E uno spettacolo meravi-
glioso.
Delle provincie del versante Adriatico, Chieti non mandö aleun espo-
sitore di olio, e io fedele al mio impegno di non parlare delle contrade
che non parteciparono alla Mostra, non dirö altro che in quelle provincie
si produce in grandissima parte olio da ardere, che va all’estero. L’ olio
commestibile si fa per solo uso domestico ed e buono. I proprietarii cu-
rano poco di fare Folio fino, che richiede maggiori eure di fubbricazione.
Vendono facilmente Folio forte, ch’ e fetido e grasso, perche le ulive al