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a registrare le proteste di Manin, dei Pasini e dei‘ loro
colleghi nel congresso del 1845 (1).
E soltanto dopo 11 anni la strada da Venezia a Mi
lano fu aperta.
§ 18.
Agitazione commerciale in Venezia pel libero scambio
(D. Manin e R. Cobden).
Dopo la questione della ferrovia rnessa innanzi dai
Veneti, e sopra tutti da Daniele Manin, altre se ne
discussero, nelle quali si vide un tentativo di agita-
zioni politiche, che doveva poi manifestarsi colla ri-
voluzione. II Manin perö ed i suoi amiei ben compren-
devano, che lo spirito pubblico non si sarebbe effica-
cemente commosso se prima agli interessi materiali ed
economici del paese non si fosse provveduto.
Perciö, favellando all’ Ateneo Veneto (10 giugno
1847), dimostrava 1’ obbligo che avevano generalmente
gli uomini di scienza e di parola di stimolare gli
uomini di azione: e desideroso di togliere il torpore,
che tanto danneggiava le altre accademie, eccitato dal-
l’esempio dei congressi scientiüci, egli si proponeva di
occuparsi dei mezzi atti a ridonare a Venezia la pro-
speritä commerciale. Nel suo discorso si presentono i
nuovi tempi: in Manin accademico ciascuno scorge
1’ agitatore. II grande patriotta si sdegnava del letargo
di Venezia, della vendita dei palazzi degli antichi vene-
ziani ai re ed ai ballerini, e, rivolgendo uno sguardo
(1) II vantaggio che deriva dalla costruzione delle ferrovie fu
dimostrato da V. Pasini negli Annali di statistica.