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ottenerli poteva bastare anco solo un generoso mecenate, un uomo
di genio inspirato da un’ immensa passione per 1’ arte e caldo di
patrio amore. E quest’ uomo che osasse mettere in atto il piano
giä maturato doveva essere fornito di mezzi intellettuali, morali
e pecuniari non comuni, doveva avere molta pazienza e grande
abnegazione, ed essere disposto a sostenere lotte, sforzi, fatiche e
sacrifizi tino al punto da disperare della riuscita. Ora quest’ uomo,
che per aver fatto risorgere fino dal 1859 i musaici, come dimo-
strerö favellando di quello splendido manufatto, a Murano e al-
1’ industria vetraria non era ignoto, ormai tutto il mondo lo sa,
fu il comm. Antonio Salviati, che metto nel nostro secolo a ris-
contro di quel Briati che fiori gloria imperitura di Murano nel
secolo scorso.
Infatti era al Salviati che chi teneva a cuore gl’ interessi e
F onore dell’ Isola nostra mirava come alla stella polare, come
all’ aurora di salvezza. Il Salviati, che all’ esposizione del 1864
avea ottenuto per i musaici un premio superiore alla medaglia
d’ oro, vide ed esaminö i saggi dei vetri a soffio che figuravano
in quella mostra, li rivide ed esaminö meglio quando passarono
a Vienna, tenne conto degli apprezzamenti dati da quella capitale,
comprese il piano maturato dall’ istituzione del museo, della scuola
di disegno e della esposizione muranese, e seppe valutare la pe-
rizia dei nostri artisti. Inoltre ebbe da Murano promesse, che non
mancarono, vale a dire, ch’ egli sarebbe stato assecondato e giovalo
nclF ardua impresa per tutto quello ch’ era in potere dell’ Isola,
e di chi ne tutelava 1’ utile ed il decoro. Il Salviati fmalmente
volle e pote: nel 1866 egli dava mano all’ opera.
Ho promesso di scrivere una pagina di storia veritiera, e lo e
in effetto, perche appoggiata sulla viva ed incontrastabile realtä di
fatti avvenuti sei anni or sono. Non v’ ha alcuno sia italiano o
straniero che oggi, vedendo i prodotti incantevoli e meravigliosi
dell’ officina della societä Salviati, non rimanga stupito ed affasci-
nato. Ma chi vede ed apprezza questo speciale e classico manufatto,
sa egli poi rendersi ragione di quanto si abbia dovuto operare