MOATAiNlSTIGA E FUCINE 131
ad una pazienza inesauribile; bene spesso lo costringe a posizioni forzate
die neutralizzano i suoi movimenti e diminuiscono il suo effetto utile. L’in-
venzione di un mezzo meccanieo atto ad essere sostituito al braccio dell’uomo
in un lavoro tanto penoso deve quindi considerarsi, anche facendo astrazione
da considerazioni econoniiche, come un beneficio per l’umanitä.
I tentativi fatti a tale scopo non diedero risultati positivi sino a questi
Ultimi tempi. I numerosi modelli di macchine proposte si possono dividere in
perforatrici a rotazione ed in perforatrid a percussione.
Le prime imitano il lavoro del trapano dei falegnami e dei lavoratori di
metalli. In esse lo scalpello preme contro la roccia ed e animato da un ra-
pido movimento di rotazione; le seconde imitano il lavoro della perforazione
a fioretto e mazzetta, ma ordinariamente Ia percussione invece di agire sullo
scalpello la cui punta aderisce alla roccia, e esercitata mediante Io scalpello
stesso che e slanciato contro la roccia, con simultaneo moto rotatorio di
una porzione di giro ad ogni colpo, onde si ottiene la rotonditä dei foro e
si facilita l’estrazione dello scalpello. Questa differenza del lavoro meccanieo
dal lavoro a mano permette un uso molto migliore ed un minor consumo
degli scapelli. La polvere ed i frantumi della roccia successivamente disa"--
gregata vengono esportati dal foro a mezzo di un getto d’aequa convenien
temente diretto il quäle impedisce allo scalpello di riscaldarsi e ne mantiene
meglio la tempera.
L’una e l’altra classe di perforatrici presentano vantaggi particolari. Cosi
le perforatrici a rotazione agiscono senza urto, ed offrono minori cause di
rottura nelle trasmissioni meccaniche, ma da un altro lato Io scalpello della
macchina a percussione e piü semplice. Queste ultime diedero finora risultati
piü soddisfacenti e si sono piü generalmente estese nella pratica, mentre Ic
prime non paiono soddisfare che nelle rocce meno dure. Tuttavia anche di
queste si farä un breve cenno riservando alle ultime un esame piü partico-
lareggiato.
Perforatrici a rotazione.
Alcune di queste sono mosse a mano, altre a mezzo dell’acqua o dell’aria
compressa. Fra le prime citeremo la perforatrice Lisbet (i) Ia quäle si
compone di un telaio in ferro, cui si adatta internamente il portascalpello
e lo scalpello stesso o trapano. II telaio porta una Serie di fori che pennet-
tono di fissare il trapano all’altezza che si desidera. Lo strumento a dsce al
modo dei trapani dei falegnami, e consiste in una lamina di acciaio fog<nata
ad elice, Ia quäle per la sua forma facilita la sortita della polvere prove-
niente dalla perforazione. L’apparecchio non e molto voluminoso; un solo
operaio basta per maneggiarlo. Questa perforatrice fu sperimentata nelle mi
niere di Montchanin in Francia ed e anche usala al Creuzot nelle arenaric
argillose e negli scisti.
La per [brüh icc Imii bia, /■ uv cf c b) e pure a mano? si comj)onc
Cl) Bulletin de la Socic'16 de 1’Industrie Minerale, 1S61.
(2) Detto 1868,